mercoledì 16 luglio 2008

Vuoi essere assunto? Prima firma le dimissioni!


5 marzo 2008: nuova legge! D’ora in poi solo più dimissioni on line.
25 giugno 2008: come non detto, legge abrogata!

I giornali non ne hanno parlato e nemmeno i notiziari in TV. L’ho scoperto per caso, grazie ad una mail inviata dall’ufficio personale a tutti i dipendenti. “Facendo seguito alle note del 21 e 28 marzo u.s., si comunica che il D.L. 112 del 25.6.2008 ha abrogato la L. 188/2007 che prevedeva la procedura telematica, a carico dei lavoratori, per la presentazione delle dimissioni che torneranno, pertanto, ad essere presentate direttamente al Servizio Personale debitamente vistate dal proprio Responsabile.
La notizia mi ha un po’ seccato. L’istinto è stato quello di controllare subito il sito del Ministero del Lavoro per saperne di più. Non c’era molto a dire il vero, se non una laconica paginetta.



A pranzo, commentando la comunicazione ricevuta , mi ha stupito notare che molti miei colleghi non sapevano nemmeno di cosa si stesse parlando. Quindi faccio un passo indietro.

La legge 188/2007, emanata dal precedente governo, trattava le "Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie della lavoratrice, del lavoratore, nonché del prestatore d’opera e della prestatrice d’opera" ed in particolare istituiva una procedura informatica per presentare le dimissioni al proprio datore di lavoro.
L’idea alla base della legge era fondamentalmente quella contrastare il fenomeno delle “lettere di dimissione in bianco”. Molte aziende, infatti, attuano una sorta di ricatto imponendo come requisito per l’assunzione la firma di una lettera di dimissioni senza data, allo scopo di poter “licenziare” senza problemi il dipendente, anche al di là delle motivazioni previste dalle leggi sul lavoro.
Con la creazione della procedura informatica, la presentazione delle dimissioni al datore di lavoro doveva avvenire su un modulo preventivamente compilato dal lavoratore via web sul sito del Ministero del Lavoro. Il modulo rappresentava l’unica modalità valida, rendendo nulle le dimissioni presentate in altra forma. Oltre a ciò, esso era caratterizzato da una validità di 15 giorni ed identificato da un codice progressivo. A garanzia che le dimissioni fossero un atto volontario del lavoratore e non inquinate da qualsiasi sorta di vizio, c’erano quindi tre elementi: data verificata via web, codice progressivo, scadenza di 15 giorni. La legge riguardava tutti i tipi di lavoratori, non solo i classici dipendenti ma anche i più flessibili detentori di contratti di “somministrazione” tra i più disparati come collaborazioni occasionali, co.co.co., co.co.pro.
Ebbene… Tutto questo è durato poco più di tre mesi e fa già parte del passato! Come ho anticipato all’inizio, l’attuale governo ha infatti emanato il Decreto Legge 112 del 25/06/2008, “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria”, che tra i vari provvedimenti, ha abrogato la legge 188/2007, ripristinando la situazione precedente ed annullando completamente l’intera procedura delle dimissioni via web.
Che dire? La pratica delle dimissioni in bianco è naturalmente illegale. Nel mio piccolo conosco due persone che hanno dovuto cedere al ricatto della lettera precompilata in cambio del posto di lavoro. Credo che il fenomeno sia purtroppo molto più esteso di quanto si creda, anche perché difficilmente chi ne è protagonista ne parla apertamente, forse per quella strana inclinazione tipica degli esseri umani per cui chi subisce delle ingiustizie prova più vergogna di chi le commette.
Devo ammettere che essendo stata in passato socia di una azienda, ho sperimentato direttamente come la ricerca di collaboratori capaci e volenterosi non sia affatto semplice. Forse fa parte di ciò che viene comunemente definito il rischio imprenditoriale? In ogni caso trovo profondamente scorretto ricorrere a espedienti di questo tipo e soprattutto amaro costruire un rapporto di lavoro sulle basi dell’inganno e della minaccia.

Girovagando sul web mi sono imbattuta su diverse critiche alla legge 188/2007, soprattutto relative al fatto che la procedura on line fosse poco chiara, piuttosto complessa e che rendesse eccessivamente burocratico l’iter delle dimissioni. Ad esempio, il lavoratore che non si sentiva in grado di effettuare l’operazione via web doveva infatti rivolgersi ad uffici autorizzati, i quali a loro volta dovevano essere preparati a questo tipo di assistenza.
Invece di snellire la procedura o di migliorarla nei punti deboli, il nuovo decreto la cancella con un colpo di spugna e mi pare che rappresenta una sorta di regressione. E’ vero che si tratta solo di un decreto legge, cioè di un provvedimento che si estingue se non viene convertito in legge entro 60 giorni… Ma trattandosi di una manovra molto più ampia con cui il governo ha intenzione di intervenire nell’ambito dello sviluppo economico e della competitività, credo che la legge non tarderà ad essere promulgata.

In tutto ciò il silenzio dei mezzi di comunicazione è scoraggiante. Per fortuna Internet non rimane senza voce!

Alcuni spunti se vi interessa approfondire il tema:
- la pagina di Wikipedia sul tema dimissioni: link
- la pagina del Comune di Torino sulla procedura di dimissioni on line: link
- la pagina sul portale dei Consulenti del Lavoro: link
- il fac-simile del modulo per le dimissioni on line: link

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