giovedì 6 novembre 2008

Era solo un piccolo pezzo di carta!



Torino, 30 ottobre 2008. Corso Vittorio Emanuele II, ore 14.30. A piedi me ne sto tornando a casa dalla manifestazione in centro.

A dieci metri da me un uomo esce dal tabaccaio, scarta impaziente il pacchetto di sigarette appena comprato e getta i pezzi di involucro per terra.
Il gesto così naturale mi irrita proprio per la sua spontaneità. Conto fino a dieci prima di parlare. Indugio sul suo giubbotto riflettente giallo con la scritta “Cooperativa Arcobaleno”. Eppure sembra un nome soave...
Quando mi decido ad aprire bocca, il signor GiubbaGialla sta già salendo sul camioncino dal lato del passeggero. La mia voce deve giungergli affievolita ma capisce che mi sono rivolta a lui; mentre il camioncino si allontana, abbassa il finestrino: «Mi dica, signora!». «Per i rifiuti esistono i cestini!». Il gesto con la mano è eloquente del fatto che non abbia gradito la mia osservazione.

Poco più avanti il camioncino si ferma e il signor GiubbaGialla scende. Ha notato che ho la macchina fotografica al collo e mi viene incontro.
«Vuole il mio tesserino? No, perchè chi è lei per farmi la foto? Si qualifichi!»
«Le ho solo detto che per i rifiuti ci sono i cestini.»
«La carta? Ma se era un pezzo piccolissimo!»
«Anche per un pezzo piccolo, si deve usare il cestino.»
GiubbaGialla incalza, passando dal lei al tu. «Oh, ma non ho capito, chi sei tu e perchè mi devi fare la foto?»
«Se ha qualche lamentela da fare, chiami i vigili. Io non ho problemi.» (Chissà perchè ho detto i vigili e non la polizia. Mah!)
Intanto anche il guidatore, il signor GiubbaGiallaBis, scende dal furgone. Anche se siamo in una via frequentata ed in pieno giorno, il mio istinto mi spinge a tenere d’occhio anche lui, ma noto che si tiene in disparte senza parlare, forse per prendere distanza dal suo collega.
GiubbaGialla continua: «Voglio capire chi ca...o sei tu per venirmi a dire che butto la carta e pure farmi le foto!»
«Guardi, io le ho solo fatto notare che non è educato buttare carta per terra.»
«Sì, e sei educata tu! Ma qualificati se mi devi fare la foto, hai capito? Qualificati!»
«Ha ragione. Sono così maleducata che continuo perfino a darle del lei.»
Qualcuno per strada si incuriosisce ed interrompe le sue conversazioni per ascoltare la nostra. GiubbaGialla si ferma ad un portone e fa per suonare il citofono. Alza di più la voce: «Ma chi ti credi di essere?» Volto le spalle e proseguo per la mia strada. «Di sicuro una persona più educata di lei!»
Mentre mi allontano lo sento borbottare un sentito «Ma vaffanculo!»

E’ incredibile. Se non fosse successo a me quasi non ci crederei.
Eh, già. Eppure era un pezzo di carta piccolissimo!
Sorrido.
Ma è un sorriso amaro. Penso che finché in Italia esisteranno dei signori GiubbaGialla non dobbiamo meravigliarci che capitino cose contro le quali abbiamo manifestato oggi.