lunedì 8 novembre 2010

Un giro a...


Non impazzisco per l'arte contemporanea ma mi affascina vedere quanto siano contorte le menti degli artisti. Questo è il motivo per cui ogni anno a novembre vado ad Artissima (il fatto che abbia la Tessera Musei e che quindi il biglietto costi zero invece che quindici euro, beh... lo ammetto mi dà una spintarella!).

L'edizione di quest'anno è ospitata per la prima volta all'Oval Lingotto. Ci siamo stati ieri, perdendoci ahimè per motivi di traffico e parcheggio la visita guidata gratuita "Ascolta chi scrive" che avevo prenotato via mail.

Una delle opere che ha catturato la mia attenzione è stato un collage realizzato sulla base di un dipinto di Bruegel, in cui le molteplici piccole figure erano in realtà sostituite da ritagli di giornale: donnine discinte, grassi uomini cane, scenette estreme, il tutto tratto da riviste "di oggi". Cercando sul web il dipinto dovrebbe essere "La lotta tra Carnival e Lent" (1559). Una originale rivisitazione, come a dire: dal 1500 ad oggi poco è cambiato...

Poco più avanti un pannello di piccole fotografie quadrate. Sono tutti pezzi di corpo, dettagli minuscoli di rughe, pelle, unghie, mani, gambe, genitali. Dettagli così piccoli che fanno sembrare il nostro corpo un elemento ignoto e talvolta quasi rivoltante.

Passiamo davanti ad una tavola enorme di strati di compensato, cosparsa di intagli curvi, più o meno profondi, che formano come dei laghetti e dei percorsi fluviali nel legno chiaro. Il colore turchese degli strati dà l'idea della profondità e l'effetto è molto gradevole, tanto da far esclamare al mio compagno "Ho trovato una cosa che mi piace!".

Altre foto, stavolta di una donna, o almeno una parte di donna: un pezzo di body rosso lucido visto da dietro da cui in diverse pose fanno capolino carnose parti intime. Non c'è bisogno di leggere la didascalia per capire che l'artista ha partecipato ad un set pornografico. La descrizione conferma che si tratta di una rivista del settore, risalente agli anni '80...

A Venezia un'artista palestinese ha ideato il progetto di scrivere in arabo i nomi delle fermate del vaporetto per rendere bilingue il percorso lungo i canali della città, ad evidenziare l'influenza araba nella storia e nell'architettura di Venezia. Realizzati i modelli e ottenuti tutti i permessi necessari dal Comune, poco prima della realizzazione il progetto è stato bloccato. Chissà quali giustificazioni saranno state fornite, chissà, forse "motivi politici"... Ne sono rimaste solo le fotografie, esposte in mostra.

Ancora foto, questa volta di un artista giapponese. Un cumulo di ghiaccio secco, 100kg mi pare, viene posizionato su una strada e fotografato ad intervalli di tempo. Ogni foto porta l'ora e il peso del ghiaccio. Credo che l'artista fosse affascinato dalla trasformazione della materia, ma io ho visto in questi scatti un tentativo di fotografare qualcosa di astratto come lo scorrere del tempo.

Infine, una montagna variopinta di abiti di ogni tipo, su cui i visitatori possono sedersi morbidamente per riposare un po' o leggere qualche volantino. Dietro, un piccolo teatro per incontri e dibattiti è ricavato in una struttura fatta di carta tranciata in finissime listarelle e legata in enormi balle. Ci si può passeggiare sopra grazie ad una passerella metallica che sovrasta tutto e offre anche una visione d'insieme della fiera e degli stand dalle pareti bianchissime. A concludere ci sono cumuli di lamiere di auto, anch'esse imballate in una struttura regolare e colorata, forse a fare da monito e ricordarci di quanti rifiuti produciamo.

Uscendo, la mia impressione è di aver visto in mostra idee, pensieri, critiche, ossessioni ognuna delle quali ha preso forme diverse. Insomma un pezzo della nostra pazzia.